Coding scuola primaria: come insegnare le basi

L’insegnamento del coding nella scuola primaria è un cambiamento non da poco nella didattica italiana.

Data:
29 Luglio 2022

Coding scuola primaria: come insegnare le basi

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L’insegnamento del coding nella scuola primaria è un cambiamento non da poco nella didattica italiana. Soprattutto, è un cambiamento da lungo tempo atteso, e che risponde a una precisa esigenza del presente: maturare, fin dalla più tenera età, consapevolezza circa i linguaggi della programmazione. Ovviamente, non si chiede ai bambini delle scuole elementari di maneggiare i software di programmazione. Lo scopo, piuttosto, è favorire lo sviluppo di una forma mentis tale da rendere gli studi successivi più semplici e, durante questo processo, accrescere capacità cognitive.

L’integrazione del coding nei piani di studio della primaria però pone in essere la necessità, da parte dei docenti, di formarsi adeguatamente. Non tanto sul coding in generale (il possesso di competenze in merito è dato per scontato), quanto sulle modalità di insegnamento ai più piccoli. Vale dunque la pena approfondire la questione, partendo dal concetto di coding per giungere alle metodologie didattiche.

L’importanza del coding

La comunità scientifica ormai da parecchio tempo assegna il coding un ruolo di fondamentale importanza per la formazione dei bambini. Attualmente, è considerato in maniera unanime come una competenza base, come lo sono la lettura, la scrittura e il calcolo. Ma cos’è il coding nello specifico? Il termine significa letteralmente “programmare”, ma sarebbe sbagliato associarlo alle competenze di programmazione tout court. In realtà, con il termine coding si indicano quelle competenze logiche che fanno da sfondo a tutti i linguaggi di programmazione.

Insegnare il coding ai bambini significa: 

  • Incentivare il pensiero computazionale, ovvero quello che permette di giungere dal problema alla soluzione, facendo seguire il tutto dalla valutazione dei risultati. Si tratta di skill fondamentali, e che possono (anzi devono) essere spese in tutti gli ambiti della vita quotidiana. 
  • Accrescere le capacità cognitive, dalla memoria alla concentrazione, passando ovviamente per la logica.
  • Sviluppare il problem solving e la creatività, ovvero la capacità di risolvere i problemi attivando alla bisogna il pensiero laterale.

Come avviene l’insegnamento del coding nella scuola primaria

I linguaggi di programmazioni sono ostici per gli adulti, figurarsi per i bambini. ll coding però punta però a fornire la forma mentis necessaria a comprendere il ruolo e il funzionamento della programmazione. Dunque, l’insegnamento non si incentra esclusivamente sulla memorizzazione dei codici. 

Soprattutto, si svolge sotto forma di gioco. Certo un gioco particolare, costellato di sfide e di ostacoli, in cui a ogni azione produce una conseguenza, proprio come accade quando si modifica una riga di codice. 

In virtù di ciò, l’insegnamento del coding nella scuola primaria è associato all’uso di software specifici, pensati per i bambini. Software dall’interfaccia colorata, gradevole e divertente, e che dall’esterno potrebbero apparire come dei programmi di intrattenimento.

I più apprezzati sono:

  • Scratch. E’ un software interessante, che coniuga funzioni avanzate con un’interfaccia cartoonesca. grazie a scratch, i bambini, giunti al termine del percorso didattico, sono in grado di programmare rudimentali animazioni. 
  • CoderDojo. Più che un software si tratta di una community, che consente di accedere a molti progetti, alcuni dei quali distribuiti in open source. Questa risorsa spicca per varietà, e quindi lascia ampio margine di discrezione al docente. 

Nella stragrande maggioranza dei casi, questi software associano a ogni comando o riga un blocco, che può essere spostato e modificato a piacimento. Un’attività che ai bambini può ricordare le classiche costruzioni, ma che rappresenta una risorsa per comprendere i meccanismi di base dei linguaggi. 

Come ottenere la certificazione coding

L’insegnamento del coding diverte i bambini ma anche i docenti. Si tratta comunque di una materia a sé stante, che necessita di una certificazione apposita. Tra l’altro, il possesso di questa certificazione conferisce 0,5 punti, spendibili per le graduatorie (sembra poco, ma può fare la differenza).

Tutto parte dunque da un corso di coding per la scuola primaria. Il consiglio è di fare riferimento esclusivamente ai corsi erogati da enti riconosciuti dal Ministero dell’Istruzione. Se possibile, ad enti che coniughino piani di studi snelli, dalla durata di poche ore, e un’ampia fruibilità dei contenuti. Il tutto, ovviamente, a costi sostenibili. Tra i tanti enti riconosciuti, PaLEoS sembra quello in grado di rispettare più fedelmente questo identikit, come dimostra il successo che ha riscosso negli ultimi anni presso docenti e aspiranti tali.  

Ultimo aggiornamento

21 Luglio 2022, 12:54

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